Energia Pulita e Bellezza Tutelata: Il Difficile Equilibrio della Nuova Riforma Paesaggistica.

L'esame del disegno di legge 1372 – che delega il Governo alla revisione del Codice dei beni culturali e del paesaggio – ha riaperto una questione annosa: come coniugare l'urgenza della transizione energetica con il dovere di proteggere il patrimonio paesaggistico italiano, riconosciuto come parte fondante dell'identità nazionale.
Nel settore delle energie rinnovabili le autorizzazioni paesaggistiche rappresentano uno dei principali colli di bottiglia per lo sviluppo degli impianti: ritardi, incertezze e sovrapposizioni normative hanno spesso rallentato, quando non compromesso, progetti strategici nell'ambito del Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima (Pniec) e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
In un contesto europeo che impone accelerazioni senza precedenti per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica, l'Italia si trova dunque di fronte a un bivio: facilitare la realizzazione di impianti eolici, fotovoltaici e idroelettrici, senza tuttavia rinunciare a quei principi di tutela paesaggistica che il nostro Paese ha storicamente posto al centro della propria azione legislativa.
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